CRUT TEATRO
IL BERRETTO A SONAGLI
Autore Luigi Pirandello
Data Debutto 12/05/2013
Sala Sala Convegni dell’ERDiSU di Trieste
Numero repliche 18
Regia Giorgio Amodeo
Scene a cura della Compagnia
Costumi Cesarina Sussel
Musiche Musica popolare siciliana di anonimo
Interpreti:
Erica CAPPELLO La Saracena, rigattiera
Margherita CONFORZI, Olivia GIANNINI
Silvia PIPARO Nina, giovane moglie del Ciampa
Anna CORRENTE Fana, serva di Beatrice
Francesco FACCA Fifi La bella, fratello di Beatrice
Mariacristina FEDELE Assunta, madre di Beatrice
Tullio GRILLI Ciampa, scrivano
Maurizio LIPPI, Dino BRONZI Il delegato Spanò
Alice URSIC Beatrice Fiorìca
TRAMA:
Tradita dal marito, Beatrice, convinta dalla rigattiera Saracena, decide di convocare il delegato Spanò per sporgere denuncia di adulterio, nonostante la serva Fana tenti di convincerla a desistere. A sua volta anche Ciampa, marito dell’amante Nina, invita Beatrice ad usare la ragione per evitare di macchiare il nome delle loro due famiglie. Dopo che la perquisizione nell’ufficio del marito ha portato all’arresto di quest’ultimo, lo scandalo è ormai noto a tutti e provoca lo sdegno della madre di Beatrice, la signora Assunta, e del fratello Fifì. Ma Ciampa riesce a capovolgere la situazione in suo favore: a farne le spese sarà proprio Beatrice colpevole di aver voluto farsi giustizia senza considerare la ragione degli altri.
La prima versione de Il berretto a sonagli venne composta da Luigi Pirandello in dialetto siciliano (“U birrittu cu i cincianeddi”) per l’allora popolarissimo attore comico Angelo Musco. E’ evidente quindi che i toni della commedia debbano essere necessariamente grotteschi e surreali: negli ultimi anni però, e non se ne coglie il motivo, il teatro di Pirandello è stato spesso messo in scena in modo pedante e serioso, come se a un Premio Nobel non fosse concesso di far divertire il pubblico.
Convinti che la filologia possa e debba convivere col buonumore, abbiamo voluto riportare nel nostro allestimento gli atteggiamenti caricaturali, gli accenti brillanti, i ritmi della farsa che sicuramente non mancavano negli spettacoli dell’epoca, perché come dice la Saracena, uno dei personaggi della commedia: “Oh, signora, ma non si ponga in mente, e neanche voi, che qui debba nascere per forza una tragedia!”